Il 17 maggio è stata pubblicata una nota dell’Unione dei
Comuni “MONTI MARE DA TEMESA A TERINA”, firmata dai suoi sindaci
comunicante che:
«nessun inceneritore sarà costruito e nessuna autorizzazione è stata rilasciata a privati per la costruzione di un pirogassificatore nel Pip di Falerna».
Sono ben quattro i «non esiste» sottolineati dai sindaci:
- non esiste «un protocollo d’intesa tra i comuni aderenti per la costruzione di un inceneritore»;
- non esiste «in tale direzione, alcuna delibera dei consigli comunali dei municipi aderenti all’Unione»;
- non esiste «alcuna possibilità legale di costruire un inceneritore o impianto equivalente», cosa evidenziata in una nota ufficiale di Domenico Pallaria, dg dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici».
- «non esiste alcuna delibera di giunta municipale del comune di Falerna che autorizza la costruzione di un inceneritore».
Eppure nelle premesse della deliberazione del 3 aprile 2017 della Giunta Comunale di
Falerna, riunitasi nelle persone del Sindaco Giovanni Costanzo, del Sig. Renne Angelino e della Sig.ra
Cosentino Leonilda, con la partecipazione del Segretario Comunale Dott.ssa
Maria Luisa Mercuri, vengono contraddetti i primi due punti del comunicato dei
Sindaci con la dichiarazione: «visto le
deliberazioni comunali di approvazione di accordo di programma sottoscritto tra
i sindaci dei comuni di Motta Santa Lucia, Martirano Lombardo,
Conflenti, San Mango D’Aquino, Nocera Terinese, Falerna e Gizzeria per la gestione e la realizzazione nel
proprio territorio di un impianto di valorizzazione energetica della Frazione
Organica dei Rifiuti Solidi Urbani».
Quindi esiste o
non esiste? Protocollo
d’intesa c’è stato e deliberazione dei Comuni pure.
Sarebbe uno strafalcione visto che, secondo la procedura, una volta che sia presentata una proposta di
project financing, spetterebbe alle Amministrazioni riceventi procedere alla
valutazione della stessa per verificare se questa riveste un pubblico […]. La
fattibilità delle proposte presentate deve essere valutata sotto il profilo della funzionalità, della fruibilità del
servizio, della accessibilità al pubblico, del rendimento, del costo di
gestione e di manutenzione, della durata della concessione, delle tariffe da
applicare, della metodologia di aggiornamento delle stesse, del valore
economico del piano e del contenuto della bozza di convenzione, nonché dell’assenza di elementi ostativi alla loro
realizzazione. E il Piano
regionale dei rifiuti, che non consente la realizzazione di alcuno
inceneritore o impianto equivalente, non
è sufficiente come elemento ostativo?
Infine è vero che non esiste alcuna
delibera di giunta municipale del
comune di Falerna che autorizza la costruzione di un inceneritore ma esiste
una deliberazione in cui si afferma che a breve verrà indetta una procedura di gara per la costruzione di un pirogassificatore nel territorio comunale con diritto di prelazione per il proponente.
Constatati i non esiste,
chi ha sbagliato? Ribadito il Piano Regionale dei Rifiuti come elemento ostativo, la
Regione ha diffidato il Comune di Falerna in merito alla delibera del 3 aprile?
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