VOTAZIONE SUL REGOLAMENTO M5S: LE RAGIONI DEL NO


Il MoVimento 5 Stelle non è un partito e non intende diventarlo. Abbiamo poche e semplici regole che vanno rispettate da tutti i membri della comunità”. Però dal 27 settembre e per un mese si votano le modifiche al Non Statuto e al Regolamento del M5S: tre quesiti che incidono sulla struttura di un Movimento prossimo al governo del Paese. Gli iscritti sono chiamati a scegliere se cambiare poche e semplici regole. I quesiti da votare sono tre. 
Il primo riguarda l’integrazione del Non Statuto con il Regolamento, recependone i principi.
Il secondo rivede il Regolamento. Le modifiche proposte riguardano soprattutto le procedure disciplinari. Si ipotizza la formazione di un collegio di probiviri che emetterà le “sentenze” e la possibilità di ricorrere ad un costituendo comitato di appello. I componenti del collegio saranno scelti dalla rete tra i parlamentari del MoVimento 5 Stelle su di una rosa proposta da Beppe Grillo, analoga procedura per la scelta di due dei tre componenti del comitato.

Le sanzioni disciplinari scatteranno se non saranno, per esempio, rispettate "le decisioni assunte dall’assemblea degli iscritti con le votazioni in rete, nonché le decisioni assunte dagli altri organi del M5S". In parole semplici gli altri organi decidono delle sanzioni per gli indisciplinati, e gli iscritti, oltre a non decidere, se non quando il capo lo riterrà opportuno, non potranno neanche criticare le decisioni, pena una personale sanzione.
Se non ci si asterrà da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del MoVimento 5 Stelle o di avvantaggiare altri partiti o se non si sarà leali e corretti nei confronti degli altri iscritti e portavoce ugualmente scatteranno le sanzioni. Uguale, uguale al regolamento del partito democratico (PD): “Tutti gli elettori e le elettrici del Partito Democratico hanno il dovere di sostenere lealmente i suoi candidati alle cariche istituzionali ai vari livelli”.
Ma cosa significa lealtà e correttezza nei confronti dei portavoce ? Ci ritorna in mente la frase di un consigliere comunale di Crotone M5S che ebbe l’accortezza di spiegarci, dopo un accesso dibattito in cui criticavamo alcuni comportamenti ossequiosi, “che dobbiamo stare ben attenti alle parole utilizzate se vogliamo mandar via gli altri ed entrare NOI”. Su quel "NOI" ancora ci crucciamo... 
Il terzo quesito riguarda la scelta del regolamento modificato con o senza espulsioni.  Non sarebbe prevista più la possibilità di espulsione, ma solo richiamo, sospensione fino a 24 mesi e nei casi più gravi la sospensione a tempo indeterminato.Giochiamo con le parole: tempo indeterminato che tempo è? La sospensione a tempo indeterminato non equivale forse ad una espulsione ?

In ogni caso al garante e capo politico, Grillo, resterà una sorta di “potere di grazia“: potrà decidere di annullare le sanzioni o sottoporre la “sentenza” in ultima istanza al voto online degli iscritti. Quindi la votazione online che è da sempre lo strumento fondamentale del Movimento diventa l’ultima spiaggia. Il cittadino torna ad essere l’ultimo gradino della scala gerarchica, sovrastato dal mondo politico. 

È stato Zagrebelski, pochi giorni fa, nel confronto con un aspirante “sovrano” a ricordarci per cosa lottiamo: «La democrazia si basa su un confronto quotidiano, un confronto sociale che non è dominato da un capo»

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