POLITICHESE PER TUTTI



Il portavoce del MoVimento 5 Stelle Nicola Morra è intervenuto duramente contro la cooperativa Malgrado Tutto, sulla gestione del centro di accoglienza di Pian del Duca a Lamezia Terme, durante il popolare programma tv L’arena di Giletti.  
La cooperativa ha chiesto i danni al senatore per due precise dichiarazioni fatte durante la trasmissione domenicale di Rai1, spiega l’avvocato Eugenio Francesco Caputo, legale di fiducia della Malgrado Tutto. La prima: «Morra avrebbe visto i ragazzi del centro sul tetto armeggiare con pannelli fotovoltaici, scendere con le funi e senza casco»; la seconda: «durante la gestione del Cie si sarebbero verificati cinque casi di suicidio che lui addebiterebbe alla Malgrado Tutto»
Come ha risposto Morra alla querela? «L’avvocato del senatore ha assunto una determinata difesa e non ha aderito alla mediazione perché da senatore della Repubblica le sue dichiarazioni sono coperte dall’articolo 68 della Costituzione» dichiara l’avvocato Caputo che non teme la smentita.


Il senatore si è avvalso quindi dell’insindacabilità per non affrontare la querela della cooperativa Malgrado Tutto. Raffaello Conte chiede coerenza perché in effetti il MoVimento 5 Stelle da sempre  è contrario all’immunità dei parlamentari e vi rinuncia senza che nessuno debba chiederlo, questo almeno si legge su www.beppegrillo.it. Eppure molti fans sostengono la scelta "lessicale" dell'avvocato di Morra. 
Forse stiamo facendo le pulci al nostro portavoce ma proprio perché tale dovremmo pretendere una voce “giusta”. 

L’art. 68 Cost. disciplina l’immunità parlamentare, nell'ex comma I recita “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni”. Ma alla voce "insindacabilità" sull’enciclopedia Treccani leggiamo che: soprattutto negli ultimi due decenni, l’insindacabilità parlamentare è stata invocata per coprire qualunque tipo di dichiarazione o di comportamento. Per ovviare a questa distorsione, la Corte costituzionale ha richiesto l’esistenza di un «nesso funzionale» tra le dichiarazioni o i comportamenti per cui il deputato è chiamato a rispondere davanti al giudice e l’esercizio dell'attività parlamentare. Le dichiarazioni rese o i comportamenti tenuti al di fuori delle aule parlamentari – come nel caso, ad esempio, di un dibattito televisivo – sono «coperte» dall’insindacabilità parlamentare solo se riconducibili a una dichiarazione resa o a un comportamento tenuto all’interno dell’Aula. 
Nonostante il maggior rigore da parte della giurisprudenza costituzionale, tuttavia, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha più volte condannato l’Italia perché, a suo avviso, il meccanismo dell’insindacabilità parlamentare finisce con il ledere il diritto alla tutela giurisdizionale di chi subisce un pregiudizio dall’attività del parlamentare.

L’insindacabilità è quindi uno di quei privilegi della tanta odiata CASTA. Tant’è vero che lo scorso luglio quando un altro senatore M5S Giarrusso annunciò di voler usufruire dell'articolo 68per non finire sotto processo a Enna, fu costretto dai colleghi a fare dietrofront e a rinunciarvi.
E quasi ironicamente dalla pagina facebook di Morra possiamo leggere: “Troviamo semplicemente giusto che tutti i cittadini siano UGUALI davanti alla legge. Parlamentari compresi dunque”.
E allora perché sottrarsi al giudizio e andare contro uno dei principi fondanti del movimento? Potranno anche essere affermazioni “insindacabili” ma sta di fatto che non sono chiare proprio come l’andamento di un Movimento che difetta ormai di quella trasparenza-coerenza-umiltà iniziale in Calabria che tanta breccia aveva fatto nell’animo di chi è stanco del “politichese”.

Visto che ormai tutti scrivono di tutto e pochi scrivono ciò che necessita essere compreso, andiamo da un diretto interessato, Raffaello Conte che non ha problemi a parlare con semplici cittadini.

SIGNOR RAFFAELLO MI SPIEGA COS’E’ IL CIE?
« Quando gli extracomunitari uscivano dal carcere dovevano andare in queste strutture intermedie, dei limbi; non potevano stare né in un carcere, né in una comunità. La prefettura-questura aveva sei mesi di tempo per identificarli, nel caso non vi fossero riusciti andavano lasciati liberi. Il Cie (centro identificazione ed espulsione) è stato voluto dall’allora ministro Napolitano e il prefetto individuò Lamezia Terme come area di emergenza. La Malgrado Tutto si occupava del servizio igienico- sanitario e del servizio mensa nel periodo dei “5 suicidi”. Ma la gestione era affidata a polizia, carabinieri, guardia di finanza, Prefettura»
I Centri di Identificazione ed Espulsione, sono strutture detentive create nel 1998 dalla legge “Turco-Napolitano” e denominate originariamente Centri di Permanenza Temporanea (CPT), il cui scopo è di “trattenere” gli stranieri destinati all'espulsione in attesa dell’esecuzione di tale provvedimento.

 MI SPIEGA COME FUNZIONA IL POCKET MONEY? QUALE ENTE EROGA I SOLDI ED OGNI QUANTO?
«Il pocket money non è mai mancato, 2 euro e 50 centesimi al giorno a testa. Gli assunti, con tanto di contratto, che lavorano per 2-3 ore al giorno, prendono stipendi che variano dalle 500 alle 600 euro mensili. I soldi li eroga la Prefettura e quando è in ritardo nel pagamento o si “resiste un po’” o si prendono momentaneamente i soldi da altri fondi della cooperativa per poi rimetterli».

Leggiamo su vari articoli casi di suicidi, alcuni parlano di due, altri tre, il Senatore Morra di cinque. Mettendo insieme i puzzle dei vari articoli dovrebbero essere questi: uno risalirebbe all'11 Dicembre 2006, Pamukov Hristo Aleksandrov, un migrante di nazionalità bulgara, si impicca con una cintura al corrimano delle scale. Il secondo a gennaio 2005, Said, di nazionalità marocchina, si getta dal secondo piano dell'ospedale di Catanzaro. Controversa poi la vicenda di un altro marocchino di 19 anni, Hadmol, che a maggio 2004 ha avuto il midollo spezzato in circostante non chiarite, restando paralizzato agli arti inferiori e superiori. L'ultimo suicidio, reso noto in un articolo, è di un ragazzo di cui non si fa il nome che ingoia una lametta e muore dopo tre giorni di agonia.
 QUINDI I CASI DI SUICIDIO SONO STATI 2, 3 O 5???
«Said si gettò dall’ospedale di Lamezia Terme per darsi alla fuga ma cadde dalla grondaia. L’unico suicidio è stato di un bulgaro. Suicida, nel Cie, per depressione».
E IL CASO DI HADMOL?
«Per Hadmol sono state arrestate due persone. Era stato picchiato da altri due extracomunitari per un cellulare».

Leggiamo in un articolo online del Corriere della Calabria che la cooperativa Malgrado Tutto ha ottenuto l’affidamento in comodato d’uso per 99 anni del terreno su cui sorge il centro di accoglienza, e che, quindi, la stessa cooperativa ha gestito fino al 2012 quello che è stato più volte definito il Cie peggiore d’Italia (2004, Medici Senza Frontiere 2010, Medici per i Diritti Umani 2012)
PER QUANTI ANNI HA L’AFFIDAMENTO IN COMODATO D’USO DEL TERRENO?
«La  cooperativa Malgrado tutto ha l’affidamento del terreno su cui sorge il centro d’accoglienza di 33 anni più 10, fino al 2026. Il centro d’accoglienza peggiore d’Italia che ha vinto la Colomba d’oro per la pace, un premio giornalistico e che tra i suoi progetti ha quello di riportare in Africa, nei luoghi liberi dalla guerra, maestranze e professionalità».

E poi si chiede il permesso di parlare con chi lavora nella cooperativa, con Pietro, italiano che ha fatto un percorso in comunità prima di restare con Raffaello Conte, «conosco la Comunità dal 2000, con loro sono stato volontario per emergenze terremoti, sbarchi. Lavoriamo; è un percorso di reinserimento nella società, un percorso che ci permetta di camminare sulle nostre gambe una volta completato». Ingenuamente si chiede: ma Conte è davvero come così come lo stiamo conoscendo ?
«Si è così, Raffaello va in giro tranquillo accompagnato solo dal pensiero: perché mi dovrebbero far male le persone?». 


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